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Prime Impressioni: Cardcaptor Sakura Collector’s Edition

La Tokyo Tower e la città abbracciate dalla notte. Luna decrescente.
Delle ombre si stanno muovendo all’inseguimento di una strana creaturina. “Finalmente ti ho raggiunto!” esclama una ragazzina con un bizzarro costume, accompagnata da un animaletto parlante simile a un peluche. La presentazione suscita aggressività nella creatura inseguita.
Nella mano della bambina una chiave particolare viene mostrata: “Chiave in cui si cela la forza dell’oscurità, mostrarmi il tuo vero aspetto!” Una luce dalle mani e un cerchio si palesa sotto la giovane: “Io, Sakura, te lo ordino, in virtù del nostro patto! Scioglimento del sigillo! Release!”.
Uno scettro in primo piano, ha una sorta di becco e piccole ali ai lati, chiaramente una versione stilizzata di un uccello. Poi una carta. La forma rettangolare allungata ricorda quella di un tarocco, il disegno antropomorfo singolare  porta la dicitura Windy.
“Carta creata da Clow… Cedi il potere alla mia chiave… trasferisci la tua magia in questa chiave e donala a me! Windy!”. La carta viene colpita dalla bacchetta, si può vedere meglio il cerchio intorno Sakura ricco di dettagli e il vento entra in scena: “Vento, trasformati in una catena punitiva!”. Così è cattura la bizzarra creatura che aveva attaccato Sakura.
“Torna al tuo vero aspetto, Clow Card!”.
A questa esclamazione segue la vittoria, la creatura muta in carta e l’evento è immortalato da una telecamera.
No, non è un film, la bambina non è una giovane idol, quella è una delle imprese che da un paio di mesi Sakura sta compiendo, registrate con una videocamera dalla sua migliore amica, Tomoyo Daidōji.
Sakura Kinomoto frequenta la quarta elementare, le piace l’educazione fisica, è nel club di cheerleading della scuola ed è una ragazzina carina, vivace e benvoluta da tutti. Nonostante sia orfana di madre, è cresciuta in una famiglia serena ed amorevole, tra le premure del padre Fujitaka e i giocosi dispetti con il fratello Tōya, al secondo anno di liceo. Quella che ha è una vita semplice e felice, che raggiunge apici di pura gioia quando Sakura incontra il ragazzo per cui ha una cotta, Yukito Tsukishiro, compagno di classe e miglior amico di Tōya.
La vita ordinaria fatta di compiti, allenamenti, giochi e primi batticuori, ha subito un cambiamento radicale nel momento in cui Sakura ha trovato uno strano libro nella biblioteca del padre. L’essere dalle fattezze di peluche è uscito dalla copertina di quel libro, rivelando di essere Cerberus, guardiano del libro e delle carte magiche in esso contenute. Il guardiano – ribattezzato da Sakura Kero-chan – quando è stato risvegliato ha scoperto che le carte erano scomparse, un evento tragico in quanto esse – create da un potente mago, Clow Reed – racchiudono forze magiche in grado di portare caos e distruzione. Sakura, essendo riuscita a schiudere il sigillo del libro, possiede della magia, per questo Kero-chan le ha fatto sigillare un patto per utilizzare la chiave del libro, investendola del compito di ritrovare le carte.
Da quel giorno è nata una Cardcaptor, la Cardcaptor Sakura.

Card Captor Sakura

Commento al Primo Volume della Collector’s Edition

La prima edizione del manga Cardcaptor Sakura arrivò in Italia per Star Comics nell’ottobre del 1999, tre anni dopo l’inizio della serializzazione sulle pagine di Nakayoshi (maggio 1996).
Cardcaptor Sakura è stata la prima opera firmata Clamp per l’editore perugino, nonché titolo di punta che nel susseguirsi degli anni ha richiesto una nuova edizione, avvenuta nel settembre 2011 con la Perfect Edition.
La Collector’s Edition arrivata a noi questo 23 febbraio, altri non è che l’edizione celebrativa dei sessant’anni della rivista Nakayoshi (2015), a ridosso del ventennale del manga che ha regalato il sequel Cardcaptor Sakura: Clear Card Arc (giugno 2016), pubblicato anch’esso da Star Comics nel maggio 2019.
Cardcaptor Sakura Collector’s Edition arriva a noi fan italiani per il suo ventiseiesimo compleanno, e basta avere tra le mani il volumetto per pregustare l’omaggio e far festa. L’edizione in formato 12.4×18 è compatta e comoda, la copertina di un rosa pallido (che richiama i fiori di ciliegio) accoglie una cornice dorata che impreziosisce e illumina il volume, valorizzando la bella illustrazione frontale, diversa da quelle della prima edizione e dalla Perfect Edition. Sul retro del volume l’emozione grafica continua con il disegno del cerchio di Clow Reed, ma la vera gioia per gli occhi è contenuta nel volume stesso. Prima illustrazione (quella della cover, integrale) colorata e il resto è storia, una storia che conquista con il tratto virtuoso di Mokona Apapa.
Con sperimentazione e uso di molteplici tecniche di disegno, X fu il picco artistico delle Clamp mai replicato in altre opere e a confronto Cardcaptor Sakura è un’opera più sobria, dal tratto più delicato. Tuttavia, di X ripropone tavole ricchissime di dettagli, con molti grandi primi piani ad occupare quasi un’intera pagina e diverse double page spread (illustrazione su due pagine). Questo stile non solo conferisce riconoscibilità autoriale ai disegni, ma sintetizza il lavoro di anni in una versione più fresca e romantica, adatta al target di Nakayoshi (bambine e preadolescenti).
La storia di Cardcaptor Sakura, in quanto creata da Nanase Okawa e presentata con toni apocalittici (Quando il loro sigillo verrà sciolto la rovina colpirà questo mondo) fa effettivamente pensare che qualcosa di drammatico attenda la nostra eroina; fortunatamente l’abbondanza di piume e petali non sono presagi di morte e distruzione, ma cornici di emozioni e azione. Cardcaptor Sakura è una storia di formazione in cui si dà grande importanza alla componente romantica, molteplici sono i sentimenti indagati e i tipi di coppia, nonché quelli che coinvolgono Sakura stessa.
Nei primi sei capitoli contenuti nel volume della Collector’s Edition veniamo introdotti nella vita della nostra protagonista, facendo conoscenza del suo quotidiano.
Nei primi tre capitoli la narrazione va spedita ed è ben riconoscibile lo stile da shōnen manga tanto amato dalle Clamp, con disegni dinamici che non vogliono essere ingabbiati da vignette, preferendo una suddivisione orizzontale. Il bianco è lo scenario prevalente dietro i personaggi, una scenografia libera dal dover connotare il tempo della storia, ma non per questo priva di dettagli e simboli. Una delle peculiarità – non solo grafica – del manga è il sistema magico, con ispirazioni esoteriche realistiche (ma lontanissime alla magia dell’onmyōdō, per esempio) rielaborate in modo fiabesco e facilmente riconducibile al mondo del mahō shōjo, genere che incontra per la prima volta l’originalità di una forte identità della magia e dei suoi strumenti.
Card Captor SakuraVediamo Sakura non semplicemente combattere e saltare da una parte all’altra, la cattura della Clow Card richiede strategia e pian piano che la storia avanza, i tempi narrativi si distendono (come per la cattura della carta Illusion) e vanno a toccare il mondo emotivo dei personaggi, facendo sì che le carte riflettano o intervengano sulle sfide interiori, inevitabili in un percorso di crescita. Le tensioni drammatiche vengono così evidenziate dalle carte stesse, ma Sakura molto spesso ignora i segreti che la circondano, infatti solo al lettore saranno rivelate certe sottotrame.
Questi primi capitoli se da un lato conferiscono un’idea chiara dell’ambientazione e dei suoi personaggi, da un lato ingannano bonariamente il lettore, illudendo di possibilità e nascondendo cosa si cela nel cuore dei personaggi secondari.
Tomoyo, la migliore amica di Sakura, la vediamo sempre in grande imbarazzo davanti al fratello di Sakura, sarebbe facile dedurre che la ragazzina sia invaghita di Tōya. Il realtà l’imbarazzo di Tomoyo è destato dal vedere in Tōya gli stessi tratti somatici di Sakura, la persona a cui Tomoyo vuole “un bene speciale”.
Il sesto capitolo rivela la dimensione più matura e particolare dell’opera, iniziando a presentare il suo vero carattere e l’importanza dei personaggi secondari. Non a caso è anche il capitolo dove – nell’ultima pagina – fa la sua prima apparizione Ly Syaoran, il coprotagonista dell’opera.
A ventisei dalla nascita di Cardcaptor Sakura il panorama editoriale del fumetto è inevitabilmente evoluto, anche il mahō shōjo è un genere che ha subito declinazioni molto diverse, e se per un vecchio lettore è bello immergersi nella nostalgia, anche un neo-lettore può emozionarsi e rimanere catturato dall’originalità della trama che non conquista solo le bambine, avendo molto da offrire anche al lettore più stagionato.
Per me Cardcaptor Sakura è stato il primo manga, ho conosciuto Sakura tramite la serie animata, quando avevo la stessa età della protagonista e letto il manga qualche anno dopo. Purtroppo ho perso la prima edizione Star Comics e attendevo una riedizione importante e vedendo l’uscita della Collector’s Edition ho sperato arrivasse in Italia, un sogno concretizzato dopo tanto tempo, ma meglio che mai.
Il rapporto qualità/prezzo (9,90 euro) è ottimo, la carta di Clow come segnalibro un omaggio carino, trovare poi il volume incelofanato in fumetteria è stato un sollievo ulteriore. Se dovessi trovare il pelo nell’uovo, direi che avrei voluto delle pagine a colori (ma non so se nell’edizione giapponese erano presenti) e una maggiore cura nell’editing, per evitare frasi come “Cedi il potere alla mia chiave… trasferisci la tua magia in questa chiave e donala a me”. La traduzione e relative note mi piacciono molto, è un peccato dunque vedere frasi importanti cacofoniche, quando bastavano semplici accortezze. Dettagli che fortunatamente non rovinano il ritorno di questa serie storica.