In Vocal Acting / Seiyuu

Addio a Joe Alaskey, voce leggendaria sconfitta dal cancro.

Le stars delle varie arti forse sono per noi irraggiungibili, ma credo che il loro talento, la loro arte, riveli a noi qualcosa di loro e quando noi riusciamo a coglierlo, quando ci emozionano, è perché in qualche modo si crea un legame, si crea un’affettività.
Leggere stamattina che Joe Alaskey ha perso anche lui la sua battaglia contro il cancro a 63 anni, il 3 Febbraio, è stata una notizia orribile, anche perché solo in queste ore si sta diffondendo.
Joe Alaskey probabilmente non era una star così grande per molti, anzi, qui in Italia è un perfetto sconosciuto e i pochi che gli hanno dedicato un articolo in italiano reputo che gli abbiano fatto un tributo magro e pieno di errori, per questo vorrei dedicargli qualche riga in più, qualche riga corretta, glielo devo essendo stato il mio vocal actor preferito di lingua inglese.

Joe Alaskey
Joe Alaskey nasce a Troy (nello stato di New York) il 17 Aprile del 1952 e particolarmente giovane, negli anni Settanta, inizia a lavorare come attore mentre si occupa anche di assicurazioni. I suoi ruoli e le sue presenze sono per lo più in show televisivi che noi non conosciamo, ma è lì che le sue capacità di attore escono fuori, iniziando come imitatore dell’attore Jackie Gleason, star della sit-com The Honeymooners. Gleason in persona, negli anni Ottanta, lo vuole per doppiare se stesso in degli episodi da restaurare di The Honeymooners e da quel momento il talento camaleontico di Alaskey lo porta a diventare un affermato vocal actor che inizia il suo debutto nel mondo dell’animazione interpretando nel 1988 Yosemite Sam in Chi ha incastrato Roger Rabbit?
In lui c’è tutto il talento del maestro del voice acting mondiale Mel Blanc che scompare nel 1989. Gran parte dei personaggi dell’animazione (per lo più della Warner Bros) sembrano destinati a mutare completamente la loro voce o a rimanere in silenzio, ma il talento di Alaskey e di Jeff Bergman salva questi personaggi.
Così nel nuovo show prodotto da Steven Spielberg nel 1990, Tiny Toon Adventures, si cerca di formare un nuovo cast a più voci per i Looney Tunes e i loro eredi, Joe è tra questi talenti, dando voce a Plucky Duck, Wile E. Coyote e Taz il Diavolo della Tasmania.
Quando nel 1995 inizia la messa in onda di The Sylvester & Tweety Mysteries il rischio dell’assenza di Mel Blanc è sicuramente alto, ma Alaskey sembra del tutto all’altezza di interpretare Sylvester e Tweety al fianco dell’anziana June Foray, voce storica della Nonnina (Granny) padrona di Sylvester e Tweety. Il successo della serie è grandioso, viene persino fatto un film – Tweety’s High-Flying Adventure – e la serie si conclude il 18 Dicembre del 2002 con molte certezze, tra cui quella che Alaskey è l’erede di Mel Blanc e, forse, è perfino più bravo del maestro. C’è da dire però che i Looney Tunes non sono esclusivi di Joe, il secondo erede di Mel Blanc diviene ufficialmente Jeff Bergman, il quale però si occupa per lo più di ridoppiare vecchi corti in qualità di Bugs Bunny e Daffy Duck, quanto di interpretarli in corti speciali aggiungendo anche altri ruoli.
Nel 2003, rincorrendo il successo di The Sylvester & Tweety Mysteries, viene prodotta e diretta da Tony Cervone e Spike Brandt una nuova serie con protagonista Daffy Duck: Duck Dodgers. Sarebbe stato più facile pensare che il ruolo sarebbe andato a Bergman, invece spettò proprio a Joe dare nuova vita a Daffy Duck come Duck Dodgers e, non solo, anche a Marvin il Marziano nel ruolo del Comandante Marziano X-2.
La serie inizia ad Agosto e termina a Novembre e nello stesso mese va sul grande schermo Looney Tunes: Back in Action, un film ibrido d’animazione che voleva far dimenticare Space Jam e che, purtroppo, non viene compreso dal pubblico e non ha il successo al box office che sperava. In quel film però c’è un attore che conquista il grande pubblico dei cinema e che non è Brendan Fraser o Steve Martin, ma proprio il nostro Joe Alaskey che interpreta ancora Daffy Duck  e anche Bugs Bunny (e nelle loro piccole apparizioni Sylvester, Beaky Buzzard e Mamma Orsa), prendendosi una rivalsa per esser stato assente in Space Jam.
joe-alaskey (1)La seconda stagione della geniale concept serie Duck Dodgers è intanto confermata visto il successo incredibile e riceve nominations dagli Annie Award agli Emmy Award, vince premi, e vince anche Joe un Emmy nel 2004 per la categoria Outstanding Performer in an Animated Program e questo può far bene intuire a che livelli di recitazione sia arrivato.
Finito Duck Dodgers nel 2005 non si può dire che ci sia ancora una forte presenza di Alaskey in tv, ma continua tra piccole parti e voci nei video games, fino a Bah, Humduck! A Looney Tunes Christmas, un film d’animazione per il mercato home video che vede Daffy Duck nel ruolo di un moderno Ebenizer Scrooge, dove il nostro Joe sarà per l’ultima volta la voce di Daffy Duck, Sylvester, Marvin il Marziano, Foghorn Leghorn, Pepé Le Pew e Beaky Buzzard, ma non Bugs Bunny, interpretato da Billy West.
Le serie d’animazione ispirate ai Looney Tunes che sono andate in onda dopo il 2006 hanno visto il lavoro per lo più di Jeff Bergman oltre che di altri. Nella sua carriera da vocal actor però è giusto non associare Alaskey ai soli Looney Tunes, lo vediamo per esempio interpretare Thomas Timberwolf in TimberWolf, web serie creata da Chuck Jones, come scopriamo che il suo ruolo più longevo è quello di Grandpa Lou Pickles (dal 1997 al 2008) per gli show Rugrants e All Grown Up!, senza dimenticarci di Droopy nei film dedicati a Tom&Jerry, che è stato anche l’ultimo personaggio a cui ha dato voce in Tom and Jerry: Spy Quest del 2015.
Una voce sembra sempre inferiore a un attore che mette la faccia, non ha importanza per la massa, non ha importanza il suo volto e qui in Italia un attore che lavora con la voce viene declinato a “doppiatore”, ovvero un’operazione tecnica che si può svolgere solo e soltanto sopra un audio originale, dimenticandoci che l’audio originale è recitazione pura, è l’anima dell’attore che per esprimersi ha solo quella e, quando ha più personaggi in scena, deve sforzarsi a reinventarsi.

Joe Alaskey
Fuori dagli Stati Uniti e dal Giappone non c’è l’abitudine di ascoltare una serie con audio originale, magari una serie tv, ma difficilmente un prodotto d’animazione. Io consiglio sempre di vedere il prodotto originale, perché si può davvero perdere qualcuno di talentuoso come Joe che, personalmente, mi ha entusiasmato come pochi attori sono stati in grado di fare, è una di quelle persone che mi hanno fatto innamorare del vocal acting, che mi hanno fatto capire quanto sia difficile e per questo mi dispiace anche che non ci sia molta risonanza.
Mel Blanc è stato il primo vocal actor del mondo, ha creato un mestiere e ci ha messo tutto se stesso perché quel tipo di animazione doveva aver voce per poter far successo e aver senso, il 50% della bellezza di quelle produzioni era nella recitazione e quando nel 1989 Blanc ci ha lasciato, sì, c’erano altri attori, ma in quel momento il mondo dell’animazione si fermò e credette davvero che per l’animazione occidentale non ci sarebbe stata più una voce, non come la sua. Joe Alaskey (senza togliere nulla a Bergman) ha mostrato che non era così, ha eguagliato il maestro di tutti, una leggenda, ma queste sono solo parole su un pagina web, per questo vi invito a scoprire e riscoprire ciò di cui parlo, capire che nell’animazione la voce crea gran parte della personalità e senza quest’ultima sono solo disegni in movimento. Joe ha appreso la lezione di un maestro che probabilmente non ha mai conosciuto, ha fatto tesoro di quell’eredità e l’ha arricchita con del suo, a mio dire a superato anche il suo maestro e per questo ho voluto scrivere: per ricordare che Joe Alaskey è stato una leggenda.

That’s all folks!

JoeAlaskey